Raccolta vecchie foto di Carpino e Carpinesi

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santecaserio
view post Posted on 5/11/2008, 21:43




Guardate questa,
ormai a Carpino di Asini a due zampe ne sono rimasti pochi in compenso ne abbiamo trovati tanti a palazzo di città tra la maggioranza c'è ne sono tanti, l'opposizione latita.
 
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Crono88
view post Posted on 5/11/2008, 21:58




bella idea!dai siamo pochi ma ora il forum è più attivo....per le sagome come si fa a farle?non mi dire a mano...
 
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ulipse
view post Posted on 5/11/2008, 23:26




la foto l' avevo gia pubblicata prima nel forumcon le dovute spiegazioni che ripeto:

anno 1975 - gita di scuola media a venezia.

vi devo dire che le sagome praticamente si fanno a mano....o meglio si usa un programma cad ( autocad va benissimo).....in pratica e' come disegnare a mano su un tavolo da disegno solo che lo si fa con il mouse...ovviamente ci sono degli aiuti....tipo linea retta...curva etc.
so benissimo che e' complicato per chi non e' del mestiere quindi .....mi offro volontario.....ditemi da quale foto ricavare le sagome e appena posso lo farò....
luciano castelluccia nel 1975 era nato?????
pero' potrebbe essere un suo fratello.....il piu' grande come si chiama? quanti anni ha????

x santecaserio

ohhhh........facci capire un po' di piu'.........non ci vuoi dire chi sei ma almeno dacci notizie .......i tuoi riferimenti per noi sono un po' astrusi.....dici un po' di fatti cosi' possiamo farci un'idea delle cose.......abbiamo capito che sei a carpino....quindi.....racconta.....ci interessa.....

QUESTO VALE ANCHE PER GLI ALTRI CHE HANNO NOTIZIE DEGLI AVVENIMENTI CARPINESI.........PER ESEMPIO COME HO GIA DETTO PRIMA IO E CREDO ANCHE SAVIO NE SAPPIAMO VERAMENTE POCO!
 
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savio56
view post Posted on 6/11/2008, 09:07




E facitl a murtatell!!!!!!
Scherzo credo sia normale dove impera la conoscenza, la famiglia, è ovvio, se poi ci metti che l'Intelighenzia di questo paese (da sempre) latita, la cultura e quasi assente questo mix crea poi quello che è il quotidiano.Si diceva una volta tutto cambierà quando i ragazzi del Liceo saranno classe Dirigente, nulla è successo, io credo che sia un problema di "Formatori" se tra essi vi è omerta, non schierarsi mai, sopravvivere alla giornata, limitarsi ad organizzare feste e basta allora ....., aspettiamo l'intervento in contraddittorio di coloro che operano nelle Scuole a tutti i livelli.
Ciao
 
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tevion
view post Posted on 6/11/2008, 09:27




2 michele di brina (soprannome bachett ) 8 matteo simone ( soprannome s'mon ) 37 lucia maccarone (soprannome luricc )
 
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trattino
view post Posted on 6/11/2008, 09:48




Ecco qua il presidente dellìassociazione griti in azione. Con il suo pari, il Major di Moreland Joe Caputo.
image
 
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savio56
view post Posted on 6/11/2008, 10:18




Immortalato nell'atto di formare anche lì "Forza Griti" , mi lascia perplesso il fatto che la bottoclia sia ancora piena (birra?) mi consola il fatto che le brocche di vino siano vuote. Ale comunicaci qualcosa in merito.......
Forza Griti!!!
 
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trattino
view post Posted on 6/11/2008, 12:16




Ma guarda il suo volto. E' di una persona presente?
Pensa che in quel momento dovevano essere le 13,30.
Fatti raccontare delle sue notti brave.
 
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savio56
view post Posted on 6/11/2008, 12:47




GIA' SO QUALCOSA!!!
A PARTE CHE UNA ASSOCIAZIONE ANIMALISTICA SI E' SCAGLIATA CONTRO LA NOSTRA FORMAZIONE PERCHE', SI DICE, CHE DURANTE UNA DI QUESTE NOTTI, SONO STATE ABBANDONATE DIVERSE MIGLIAIA DI GRITI, CHE HANNO CAUSATO FERITE AI CANGURI INDIGENI I QUALI NON ABITUATI AI GRITI SONO STATI PRESI ALLA SPROVVISTA A NULLA E' VALSA L'OPERA RACCOGLITRICE DI LUCIANO (A PROPOSITO ASPETTO ANCORA LUI SA COSA!) L'IMPRESA ERA IMPARI PIU' NE RACCOGLIEVA PIU' GRITI CADEVANO.
E MI FERMO QUI IN MERITO ALLE NOTTI (LEGGENDA VUOLE CHE PER TRE NOTTI HANNO BEVUTO SENZA SORTA DI CONTINUITA' DOVEVANO SMALTIRE ...IL JET LANG.
FORZA GRITI NO ALLE BOTTIGLIE DI PLASTICA.

PER SANTE
GUARDATE QUESTA ...... NON C'E' NIENTE
 
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trattino
view post Posted on 6/11/2008, 12:57




Il tuo racconto è tutto perfetto, tranne un errore.
A causa del pasti somministrati sul Cathay Pacific a base di Chichen e alghe varie, le notti senza sorta di discontinuità sono state almeno 10. Dico almeno perchè poi il sottoscritto li ha lasciati a sbaffare all'aereoporto di fiumicino dove erano in attesa di un certo michele ciocchetta che da Carpino li veniva a prelevare con un carico di bevande nostrane il cui scopo era adattare subito lo stomaco ai prodotti nostrani.
Non ti dico il numero di caciocavalli e roti che erano attesi.
Ti basta sapere che l'ultima serata a Melbourne è iniziata verso le 21, quando tutti gli Australiani erano a letto da un pezzo, presso un locale tipico calabrese.
Bene le plupett di mulagnan e i cannelloni con e senza carne hanno fatto lu fumo.
Dopo all'incirca 10 primi vegetariani e a base di carne, la quota del locale, pura calabrese d'origine, ci ha portato spaghetti con le seppie.
Ovviamente il presidente di "forzagriti" ha rastrellato tutto.
L'areo al ritorno ha percorso delle strane pertubazioni. Non si vedevano nuvole o altro in cielo eppure tremava.

A caapla dei, biuuutifuuull
 
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savio56
view post Posted on 6/11/2008, 13:05




Ecco da dove arriva la protesta dei Piloti e Hostess Alitalia (ex)! pare che i bagni del'aereo siano da rifare
Il ristorante Calabrase ha chiuso per mancanza di materia prima (peggio dei Tedeschi durante un rastrellamento).

oh che stat facenn tutte duj?
 
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ulipse
view post Posted on 6/11/2008, 13:18




sagome venezia 1975- gita di scuola media - aggiornato

imageimage

propongo a crono di creare un sotto forum intitolato venezia 1975 - gita di scuola media - e spostare li' tutti i messaggi pertinenti in modo da avere una visione d'insieme migliore....

....è solo una proposta ovviamente....vedi un po' tu..
ciao
 
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trattino
view post Posted on 6/11/2008, 18:03




Ti dico solo una cosa.
Il viaggio di ritorno è stato fatto tutto o quasi di notte. In pratica siamo partiti che era giorno e dopo poche ore è diventato buio fino all'arrivo.
Bene, appena è calato il sole è iniziato un happy hours che a visto il suo fine solo quando le hostess cinesine hanno parcheggiato il presidente dei griti (che era in preda al panico visto che le Birre le davano nei bicchieri di plastica) nei posti vicino all'uscita di sicurezza.
Ci sono foto che documentano il tutto. Pensa che Bush ha diramato il suo ultimo stato di allerta (ROSSO) proprio in quelle ore.
Al check-in hanno controllato se portavamo dei liquidi addosso, ma non hanno potuto verificare quelli che portavamo in corpo, allora la bomba chimica è partita e insieme alla puzza dei piedi non si poteva più stare.
La gente, per la maggiorparte asiatici, è diventata tutta islamica con veli blu scuro addosso faceva andareevieni per il Bagno.
E' la chiamano esportazione della democrazia.
 
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savio56
view post Posted on 7/11/2008, 08:40




Ho ricevuto una telefonata da parte del Presidente diceva solo DIMOSTRATELO-DIMOSTRATELO
E' tornato ancora più ecologista (contro i bicchieri di plastica) con un ricordo ancora integro una bottiglia da trasformare in griti credo ad agosto quando ripeteremo il sacro rito dei griti (la lega lo fà con il Po - acqua) a tale proposito siete tutti inviatati come protagonisti seguirà programma dettagliato.
Per Pierluigi puoi procurare dei griti della città del Santo Pio (speriamo che ci aiuti LUI).
Ciao
P.S. perchè non si continua su CARPINESI?
 
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ulipse
view post Posted on 7/11/2008, 10:52




cari amici vi voglio rendere partecipi di qualche "nanetto" diceve frate Antonino da Scasazza (chi se lo ricorda?)

questo è quanto scrive Luciano Perugia, collaboratore di Dassin alla realizzazione del film La legge

Del rosolio e di altro
di Luciano Perugia



Ho seguito La legge sin da quando il film era ancora in fase di trattamento, una serie di appunti gettati giù, e per il resto nella mente e nella fantasia di Dassin. Sopraluoghi, scelta del cast, formazione del credit, rapporti con i collaboratori, incertezze, difficoltà, rapide o complesse soluzioni di problemi artistici o organizzativi: piano piano, giorno per giorno, tutto si mette in moto, gli ingranaggi cominciano a funzionare. Poi scatta il primo “ si gira “ e si ha l'impressione sempre, che arrivi inaspettato— e le riprese proseguono in un ritmo tanto denso da farci approdare di colpo all'ultimo ronzio del motore. Potrei elencare il numero delle comparse e dei generici, il metraggio dei cavi, il totale degli archi, le ore di straordinario, eccetera eccetera. A me sembra che la storia di un film non si possa raccontare in cifre. I1 profano non ne capirebbe nulla, e chi e dentro al mestiere non si lascerebbe stupire da numeri che costituiscono più o meno la norma per i film di grosso impegno produttivo.

La storia di ogni film ha tuttavia un suo accento particolare, dettagli rivelatori del modo in cui il lavoro ha proceduto. Aneddoti ? E sia pure, chiamiamoli anche così.

E strano, ma le fatiche dell'organizzazione, a film finito, assumono, nella retrospettiva del ricordo, un tono clairiano, come se quell'entita composita e pittoresca che è la troupe si muovesse al ritmo accelerato di 16 fotogrammi al secondo. Gli esterni nel Gargano, per esempio. Arrivammo a Carpino per caso, Dassin ed io, durante il primo sopraluogo in Puglia: la piazza, movimentata e un po’ squallida, senza nessuna civetteria, era piaciuta a Dassin. Per di piu, la disposizione delle case e la loro abitabilità da parte dei personaggi corrispondeva alle esigenze del copione, anche se alcuni ritocchi architettonici erano necessari. Tutto perfetto, tutto a posto. A questo punto, invece, la produzione si trova ad una specie di anno zero.

-Complesso abitazione del giudice, del commissario, commissariato e prigioni: occorreva parlamentare con gli inquilini di tutto lo stabile, soprattutto con quelli del primo piano, che dovevano prestarci una camera e permettere che le bocche di lupo della prigione levassero ogni luce al resto dell'appartamento. Si trattava di due vecchie signorine, che da quindici anni non erano più uscite di casa. Non avevano mai visto un film, ed il loro drastico isolamento dal mondo era interrotto soltanto dalle visite del parroco. Come io sia riuscito a convincerle, non so ancora. Ricordo il loro salotto buono, invaso da pizzi e fiori finti, consolle e abatjours, cuscini 1926 dipinti a Pierrot inespressivi, falsi arazzi con le vedute del Vesuvio, un rosolio densissimo e sciropposo, ed io, che continuavo a parlare, sicuro che le due figurette nero-vestite e silenti non comprendessero neppure una parola. Non dissero niente. Avevano capito? Potenza del cinema: avevano capito. Mi mandarono il parroco: rifiutavano compensi, ma volevano che il cinematografo -eravamo noi- si adoperasse per il bene della chiesa ~. In breve, che ne restaurassimo il portale. Oggi il portale della cattedrale di Carpino ha ritrovato l'eleganza delle sue decorazioni barocco minore, opera paziente degli operai della troupe. Si rimetteva a nuovo il portale, e si costruivano le bocche di lupo e l'ascensore per il primo carrello de La legge. Non potevo attraversare la piazza senza che le due vecchiette, ormai con la coscienza esultante, non mi mandassero a chiamare per offrirmi il rosolio. Occorrevano due caffe e un sigaro toscano pcr togliermene il gusto dolciastro dalla bocca: ma loro erano convinte di aver trovato un intenditore.

Arrivò uno degli architetti, Pasquale Romano. Ignaro, si recò subito dalle due anziane signorine. E queste, impacciate, lo ricevettero con l'unico cerimoniale che conoscevano: ossequiosi baciamani segni di croce e rosolio a volonta. Romano, allibito, fortunatamente tacque. Ma il peggio doveva ancora venire. Si doveva arredare il commissariato: — “Questa e la stanza—gli dissero le due vecchiette—faccia tutto ciò che vuole. Ma il letto, dove e morta nostra madre, quello non si può ne toccare ne spostare”. I1 letto in questione -una specie di Moby Dick dei letti matrimoniali dell'ottocento in ferro battuto- era piazzato esattamente davanti alla finestra, e nessuna angolazione avrebbe potuto evitarlo. Un letto dentro a un commissariato! Romano tacque anche di fronte a questa angelica imposizione. I1 solido archivio che occupa buona parte del commisariato non induca gli spettatori a pensare ad una iper-attivita criminosa delle genti di Porto Manacore: fu l'unica e aggiungo anche, un'ottima soluzione per coprire il letto tabu, intoccabile come un paria indiano.

Quindici anni di segregazione sono molti, anche se dedicati ad un'intensa fabbricazione di rosolio. Non passarono due mesi, e le anziane signorine persero l'abitudine al silenzio e all'isolamento: operai sempre per casa, rumore, confusione, due finestre tappate per mesi, tutto questo giovò loro in maniera inaspettata. Una sera -ma gia erano iniziate le riprese- le incontrai in piazza, tutte allegre e alle prese con due coni gelati.

I.a gente ha una strana idea del cinema e del suo ~ miracolismo ~ economico. Oltre tutto la storia del portale fece colpo, e si diffuse ai quattro venti. Un giorno mi si pararono davanti tre assessori di un comune che non nominerò. II termometro segnava i 40° all'ombra, ma i tre erano correttamente vestiti di scurissimi e pesantissimi panni di circostanza. Motivo della visita: il bilancio del loro comune era in deficit, quindi eravamo perentoriamente invitati a risanarlo. Tanto per noi, a sentir loro, cinque milioni erano una bazzecola. Se ne andarono via offesi. Fenomeno di ingenuita, non lo nego. Ma il caso si ripete quasi identico per la faccenda del vespasiano. Chi ha pratica dei piccoli centri di provincia, sa cosa conti l'orgogliosa esibizione di un semaforo. Inutile, puramente decorativo, il semaforo sta a indicare una specie di maggiorità cittadina. Nel Gargano, come ebbi a scoprire, i semafori erano sostituiti in questa funzione simbolica dai vespasiani. E Carpino non ne aveva neppure uno. Da anni gli abitanti si rodevano il fegato, pensando a quelli di Rodi, o di San Nicandro, o di Nicandro, o di San Severo. Lo spirito di campanile suggeri loro la grande trovata. Vennero da noi, seri, compunti, cerimoniosi. Avevano preparato tutto: preventivi, disegni, progetti: per un impianto a quattro posti -il loro ideale-, a tre, e, alla peggio, anche a due. Noi dovemmo sovvenzionare l'iniziativa; loro in cambio avrebbero aggiunto una enorme lapide, a grandezza di monumento, con gli imperituri grazie della popolazione a Dassin, a Brasseur, a Mastroianni, a Montand, a Stoppa ed a me. I nomi femminili erano stati esclusi per un comprensivo delicatissimo senso del pudore.

Ho accennato a questi episodi tra i tanti, perche mi sembra rivelino il clima che circonda il nostro lavoro: un clima mitico, che non facilitava certo le cose. E le difficoltà obiettive erano molte, ma accresciute e sensibillizzate da mille ostacoli, piccoli e grandi. Era come se non girassimo a 400 kilometri da Roma, ma a 4000, urtando di continuo contro una mentalita chiusa e diffidente, ed usi e costumi di mezzo secolo fa. Per la sequenza del ballo, ci rivolgemmo alle ragazze che, immobili, restavano per ore ad osservare con sconfinata ammirazione Gina Lollobrigida. Eravamo sicuri di chiamarle a nozze. Rifiutarono: si sarebbero compromesse a ballare in pubblico con sconosciuti. Una di loro, la piu vivace, ci offrì il destro per aggirare il problema: “Vengo se il ballerino è mio fratello” - Fratelli, cugini, zii e perfino genitori funsero quella sera da cavalieri. Per la stessa sequenza, ci rivolgemmo ai notabili del luogo. Ci risposero con un no collettivo. Non si sarehbero mescolati alla plebe. Piu tardi, attraverso messi di fiducia, ci mandarono ad avvertire che avrebbero acconsentito ma ad un patto: paga doppia, e che la cosa fosse risaputa. Insomma, volevano mantenere le distanze: e come far capire a certa gente che i generici sono generici, e le comparse sono comparse, ai fini della ricompensa? Ne andava del loro a onore ~. Alla fine, partendo da Carpino, andai a salutare le due vecchie signorine, e mi rassegnai all'ultimo rosolio. Mi parve che se lo meritassero, perche, in fondo, avevano rivelato uno spirito di collaborazione esemplare.




commentate , amici, commentate.....
 
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87 replies since 21/10/2008, 11:28   4135 views
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